Rapporto di Indegene sulle campagne e-mail rivolte ai medici: rischio “fatica digitale”

La società di soluzioni sanitarie Indegene ha realizzato un’analisi relativa all’efficacia delle e-mail nella gestione delle campagne DEM rivolte agli operatori sanitari il cui rapporto è stato presentato ai soli analisti di Fierce Pharma

Le analisi di questo studio, che hanno preso in considerazione circa 7,9 milioni di e-mail da 15 campagne e-mail per terapie multiple da aprile 2020 ad agosto 2021, mostrano che gli operatori sanitari desiderano alta qualità, quantità ridotte di email inviate e una buona struttura quando si tratta di campagne e-mail. Il non essere in grado di trovare questo equilibrio può determinare il rischio di radicare la cosiddetta "stanchezza digitale" da parte dei medici.

In particolare, si è osservato che per fare in modo che le campagne e-mail siano efficaci, ovvero per essere notate, aperte, lette o agite, il design deve occupare un posto in primo piano. Inoltre, i dati hanno confermato che la consegna di più e-mail non è correlata a tassi di coinvolgimento più elevati. Piuttosto, i brand devono trovare un equilibrio basato sull'area terapeutica e sulla geografia per sostenere il coinvolgimento.

Infatti, la ricerca sottolinea che le campagne che hanno preso di mira gli operatori sanitari con da 10 a 15 e-mail hanno registrato un tasso di coinvolgimento medio di oltre il 3% rispetto a un tasso inferiore al 2% per coloro che hanno distribuito più di 16 e-mail. Lo studio ha anche rilevato che gli operatori sanitari hanno mostrato tassi di coinvolgimento più bassi quando le e-mail promozionali venivano consegnate più di una volta alla settimana. Ciò induce a raccomandare ai marketer farmaceutici l'invio di e-mail promozionali a distanza di circa quattro o sei settimane.

Le analisi di questo ultimo studio è in linea sia con il rapporto, Digitally Savvy HCP pubblicato da Indegene a gennaio, dal quale è emerso che il 70% dei medici intervistati ritiene che i rappresentanti "non comprendano completamente i loro bisogni e aspettative" (mentre il 62% degli operatori sanitari è "sopraffatto" dai contenuti promozionali relativi ai prodotti che ricevono dai produttori di farmaci), sia con un rapporto di Accenture della fine dell'anno scorso, che ha rilevato come il 64% degli operatori sanitari ha affermato di ricevere troppi contenuti digitali dalle farmacie e il 65% ha affermato che almeno un'azienda farmaceutica li aveva "inviati allo spam" durante la pandemia.

 

Dino Biselli

Source: Fierce Pharma