Dati, risorse umane e prevenzione: i principali aspetti dell’Healthcare Summit del Sole-24Ore

Nella mattinata del 1 dicembre 2021 si è tenuto il Healthcare Summit organizzato dal Sole-24Ore. Uno degli interventi introduttivi di questo evento è stato quello tenuto da Donato Scolozzi, Partner HealthCare & Life Science di KPMG Italy, che ha offerto una rapida panoramica sui quali dovranno essere alcuni driver di cambiamento del sistema sanitario italiano, in modo che sia in grado di rispondere alla sua missione di offrire diagnosi e cure ai cittadini italiani garantendo nel contempo la sua sostenibilità.

Il primo punto sottolineato da Scolozzi è che nonostante le sue pecche e le criticità che si sono trascinate nel corsoio degli ultimi anni, il sistema sanitario nazionale ha retto il forte impatto della pandemia di Covid-19. Ora la vera sfida sarà di natura del tutto diversa: essere in grado di utilizzare in modo efficace i fondi disponibili attraverso il Next Generation EU.

Una delle criticità di lungo periodo e non risolvibile in tempi brevi è la crisi demografica che sta caratterizzando la società italiana: Le proiezioni ISTAT nei prossimi 50 anni la popolazione sarà di 12 milioni di persone in meno rispetto ad oggi e il rapporto tra ultra 65enni e popolazione attiva supererà il 60%. E questa è la più grande minaccia per il SSN.

La sanità (o meglio l’ecosistema salute) deve diventare un settore chiave dello sviluppo economico del Paese e non un costo, e ciò può avvenire se si ha a disposizione cure efficaci, risorse umane motivate a prendersi cura di noi ed una comunità che collabora adeguando le proprie abitudini. Quindi, in breve: Outcome; risorse umane; prevenzione.

Secondo Scolozzi la digitalizzazione rappresenta un’opportunità proprio per far diventare l’ecosistema salute un settore chiave per lo sviluppo del paese e non un costo. Tuttavia, occorre guardare agli esiti delle prestazioni più di quanto già si faccia, e prendersi cura di chi si prende cura di noi, oltra ad iniziare a pensare alla popolazione over sessantacinque senza pregiudizi per intercettare le loro abitudini di vita e lavorare insieme sulla prevenzione.

 

Dino Biselli

Source: Il Sole 24 Ore Sanità