Payback dispositivi medici: le aziende ricorrono al TAR contro le richieste delle Regioni

Le aziende di dispositivi medici e Confindustria Dispositivi Medici hanno intrapreso iniziative per contrastare l’applicazione del payback sui medical device. Infatti, ad oggi sono già 100 i ricorsi presentati ai TAR dalle aziende contro il previsto esborso di oltre 2 miliardi per ripianare lo sforamento dei tetti di spesa da parte delle Regioni.

Le Regioni, da parte loro, hanno inviato le lettere con la richiesta di pagamento del payback per il periodo 2015-2018 da evadere entro 30 giorni: un termine che mette ulteriormente in difficoltà le imprese, già alle prese con la crisi energetica e delle materie prime, e che potrebbe comportare un grosso pericolo per la salute pubblica, poiché in questo contesto molte aziende non riuscirebbero a garantire le forniture di prodotti, anche salvavita, agli ospedali e i servizi a essi correlati.

I ricorsi delle aziende riguardano in particolare l’articolo 18 del Decreto Legge Aiuti bis e il decreto del Ministero della Salute che detta linee guida di attuazione del payback. Secondo Confindustria Dispositivi Medici il provvedimento presenta una serie di elementi che lo rendono inapplicabile, incostituzionale e ingiusto.

Se il Governo non cancella il payback deve avere il coraggio di dire chiaramente ai cittadini che non è in grado di erogare salute pubblica. Se non viene fatta una seria programmazione sanitaria e si continuano a bandire gare la cui somma dei valori aggiudicati supera il fondo sanitario regionale a disposizione, le Regioni proseguiranno a sforare i tetti di spesa tutti gli anni. Il payback con i tetti di spesa imposti non è altro che un modo per spostare sulle aziende fornitrici una parte dei costi sanitari che il Servizio sanitario dovrebbe erogare per curare i cittadini, ma che lo Stato non vuole pagare. Le imprese dei dispositivi medici non possono risanare i debiti delle Regioni e gli sforamenti di spesa, anche dovuti al Covid. È inaccettabile che il Governo non capisca l’impatto di un tale sistema sull’industria della salute e non comprenda le dinamiche e le conseguenze di questo provvedimento. Siamo un comparto strategico per il Paese che ha la responsabilità legale di produrre e fornire salute attraverso le gare pubbliche di acquisto e che rischia di fermarsi e chiudere - Massimiliano Boggetti, Presidente di Confindustria Dispositivi Medici

 

La Redazione

Source: Quotidianosanità.it