Eli Lilly ha annunciato una collaborazione clinica con Laekna, biotech di Shanghai, per sviluppare un trattamento innovativo contro l’obesità. L’obiettivo è creare una terapia che favorisca la perdita di peso senza compromettere la massa muscolare, superando i limiti dei trattamenti attuali.
L’accordo si concentra su LAE102, un anticorpo monoclonale “first-in-class” che agisce sul recettore activin di tipo IIA, coinvolto nel metabolismo lipidico e nella rigenerazione muscolare. A differenza degli agonisti del recettore GLP-1, efficaci ma associati alla perdita di massa muscolare, LAE102 potrebbe ridurre selettivamente la massa grassa preservando o aumentando quella magra. Questo lo rende una potenziale terapia complementare a tirzepatide, il blockbuster anti-obesità di Eli Lilly.
Lilly supporterà lo sviluppo clinico di LAE102, finanziandolo attraverso la piattaforma Catalyze360-ExploR&D, mentre Laekna manterrà i diritti globali sul farmaco. La prima fase di sviluppo si concentrerà su uno studio clinico di Fase I per valutare sicurezza ed efficacia nei pazienti obesi.
Il mercato delle terapie anti-obesità è in crescita, con molte aziende biotecnologiche impegnate in soluzioni più avanzate. Tra i concorrenti, Regeneron sviluppa due anticorpi monoclonali, trevogrumab e garetosmab, mirati a contrastare la perdita muscolare, e Altimmune sta lavorando su pemvidutide, un attivatore dei recettori GLP-1 e glucagone, che ha dimostrato riduzioni di peso del 15% in 48 settimane preservando la massa magra.
Lilly ha già investito nel settore con l’acquisizione di Versanis per sviluppare bimagrumab, un anticorpo che promuove la perdita di peso senza effetti negativi sulla massa muscolare. La partnership con Laekna rafforza ulteriormente la sua strategia per offrire soluzioni più efficaci e personalizzate.
Il trattamento dell’obesità è una priorità globale, con benefici sulla qualità della vita e una riduzione dei costi sanitari legati a complicanze come diabete e malattie cardiovascolari. Farmaci come LAE102 potrebbero rappresentare una svolta, ma sono necessari ulteriori studi per confermarne sicurezza, efficacia e il profilo dei pazienti più adatti.
La Redazione
Source: PHARMASTAR