Lo scorso 4 marzo si è celebrata la Giornata Mondiale contro l’HPV, ed EuTylia, azienda farmaceutica che si distingue per l’attenzione dedicata alla salute della donna, ha diffuso i risultati dello studio “Efficacia del trattamento con AP16 spray vaginale della CIN 1 HPV”.
Questa ricerca, condotta dall’equipe medica del Servizio di Patologia del Tratto Genitale Inferiore, presieduta dal Dott. Angelo Baldoni, presso il reparto di Ostetricia e Ginecologia Clinica, diretto dal Prof. Sandro Gerli, dell’Università degli Studi di Perugia, ha avuto come scopo quello di valutare l’efficacia dello spray vaginale AP16 nel processo di riepitelizzazione delle lesioni provocate dal virus, analizzandone i risultati ottenuti dopo 6 mesi di trattamento.
Lo studio ha preso in considerazione 90 pazienti della Ostetricia e Ginecologia Clinica dell’Azienda Ospedaliero - Universitaria di Perugia. Le pazienti, con età compresa tra i 25 e 55 anni, sono state distinte in 3 fasce di età (25-35, 36-45 e 46-55 anni) e divise in due gruppi: 45 pazienti per il gruppo “trattato con AP16” e 45 per il “gruppo controllo non trattato”.
Entrambi i gruppi, dopo i 6 mesi stabiliti, sono stati sottoposti a PAP test e Test HPV per valutare il tasso di regressione o la persistenza della lesione ed è risultato che nelle 45 pazienti trattate con AP16 spray la regressione della lesione è stata riscontrata in 32 soggetti (71,1%), mentre nel gruppo delle pazienti non trattate la regressione si è verificata solo in 20 casi (44%).
A seguito di questi dati, lo studio è stato in grado di dimostrare, in tutte e tre le fasce di età prese in considerazione, un tasso di regressione significativamente più rilevante nelle pazienti sottoposte a trattamento, piuttosto che in quelle sottoposte al wait and see. Si evidenzia, comunque, una maggiore incidenza nella fascia di età 25-35 anni, in relazione anche all’alta clearance virale prevalente tra i 25-30 anni.
L’infezione da HPV, o Papilloma Virus, è l’infezione sessualmente trasmessa più diffusa tra donne e uomini. Nella maggior parte dei casi, si presenta in forma transitoria e asintomatica, tuttavia, se l’infezione persiste, può manifestarsi attraverso lesioni della pelle e delle mucose.
Alcuni tipi di HPV sono associati all’insorgenza di neoplasie, tra le quali la più comune è il carcinoma della cervice uterina. Si stima che il Papilloma Virus sia responsabile di circa il 97% di questa tipologia di tumori e che incida, inoltre, sull’88% dei tumori anali, sul 70% di quelli vaginali e sul 50% dei tumori del pene. L’infezione mostra un picco principale nelle giovani donne, intorno ai 25 anni di età, ed un secondo picco intorno ai 45 anni.
Una forte incidenza, che è fondamentale prevenire, innanzitutto, con la vaccinazione, a partire dai 9 anni di età e poi con una corretta diagnosi precoce, attraverso screening volti ad individuare ed eliminare eventuali precursori del carcinoma invasivo, con esami semplici, quali Pap Test, HPV Test e colposcopia. La prevenzione resta un’arma importante e grazie ai vaccini e alle campagne di screening, i tassi di incidenza del tumore della cervice uterina e la sua mortalità risultano in calo. Oggi però, per merito della ricerca in campo farmacologico, è anche possibile curare in modo efficace le infezioni da Papilloma Virus, che variano a seconda del tipo di lesione e dell’area interessata.
La Redazione
Source: Eutylia