Il progetto europeo Remedi4All: trattare nuove terapie con farmaci già approvati

Con l’inizio di settembre ha avuto avvio il progetto Remedi4All messo in campo da un consorzio multidisciplinare che coinvolge ventiquattro organizzazioni europee, tra le quali anche quattro italiane (l’Istituto nazionale tumori Fondazione Pascale di Napoli, l’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri, l’Istituto ortopedico Rizzoli, l’azienda Dompé farmaceutici Spa).

Finanziato nell’ambito di Horizon Europe per 23 milioni di euro, dei quali quattro milioni andranno agli istituti italiani parte del consorzio, e con una durata di cinque anni, l’obiettivo del progetto Remedi4All è quello di rendere disponibili terapie già in uso clinico e riposizionarle per altre indicazioni.

Il consorzio che curerà la realizzazione del progetto sarà guidato da Eatris, l’infrastruttura europea per la medicina traslazionale, della quale sono membri tutti e tre gli istituti pubblici italiani, e realizzerà una piattaforma che possa fornire competenze e servizi lungo l’intera catena di attività (scientifica, metodologica, finanziaria, legale, normativa, intellettuale) per il riposizionamento di farmaci in ogni fase di sviluppo e in qualsiasi area terapeutica dando centralità al paziente.

Il riposizionamento ha l’indubbio vantaggio di permettere l’utilizzo di farmaci che hanno già superato il percorso di approvazione dell’uso sull’uomo e che quindi necessitano solo della valutazione clinica della nuova indicazione terapeutica.

Infatti, lo sviluppo di una nuova molecola (dalla produzione all’approvazione, passando per le varie fasi della sperimentazione preclinica e clinica) richiede in genere 12-15 anni e circa 2-3 miliardi di euro, mentre per la valutazione di un riposizionamento sono necessari 6 ai 7 anni e circa 300 milioni di euro.

Per la partenza di Remi4All sono stati selezionati quattro progetti in diverse fasi di sviluppo per dimostrare la fattibilità della piattaforma. Ogni progetto copre una diversa area terapeutica con elevati bisogni medici insoddisfatti: dal cancro del pancreas (progetto coordinato dall’Istituto Pascale e una importante collaborazione dall’Istituto Mario Negri) al Covid–19 (con un coinvolgimento centrale di Dompé), dalle malattie rare (con un progetto co-diretto dall’Istituto Rizzoli) a quelle ultra–rare.

 

Dino Biselli

Source: Aboutpharma