La dieta mediterranea: un’arma contro i tumori associati all’obesità

Un ampio studio epidemiologico condotto su quasi mezzo milione di adulti europei ha evidenziato che l’aderenza alla dieta mediterranea è associata a una riduzione del rischio di sviluppare tumori correlati all’obesità. I risultati, pubblicati su JAMA Network Open, indicano che una maggiore adesione a questo modello alimentare comporta una diminuzione del 6% del rischio complessivo di cancro legato all’obesità rispetto a chi segue meno questa dieta. L’analisi ha rilevato riduzioni più marcate per specifici tipi di tumore: in particolare, chi seguiva con maggiore costanza la dieta mediterranea ha mostrato un rischio ridotto fino al 48% per alcune neoplasie, con una diminuzione dell’8% per il cancro del colon-retto, del 48% per il carcinoma epatocellulare e del 33% per il cancro renale. Anche un’aderenza media alla dieta mediterranea ha dimostrato un effetto protettivo significativo contro il tumore del colon-retto, del fegato, del rene e dell’esofago. Inoltre, i benefici della dieta sono risultati più pronunciati tra coloro che avevano altre abitudini salutari, come un’attività fisica regolare e un consumo moderato di alcol.

La dieta mediterranea è caratterizzata da un elevato consumo di alimenti vegetali, cereali integrali, pesce, olio extravergine di oliva e un moderato consumo di carne e latticini. I ricercatori suggeriscono che il beneficio oncologico di questa dieta potrebbe derivare da diversi fattori, tra cui la riduzione dell’infiammazione cronica e il miglioramento del metabolismo glucidico e lipidico. Alcuni biomarcatori metabolici, come la glicemia a digiuno e la proteina C-reattiva, tendono a migliorare in chi segue regolarmente questo regime alimentare. Inoltre, l’elevato apporto di fibre potrebbe contrastare l’effetto cancerogeno di alcuni composti presenti nei cibi processati e nelle carni lavorate. Studi precedenti hanno evidenziato come le fibre possano agire proteggendo la mucosa intestinale e riducendo l’esposizione alle sostanze tossiche prodotte dalla digestione di alcuni alimenti, in particolare quelli ricchi di grassi saturi.

Altri fattori chiave sono la presenza di composti bioattivi, come i polifenoli contenuti nell’olio extravergine di oliva, che hanno dimostrato proprietà antiossidanti e anti-infiammatorie, contribuendo alla protezione cellulare dallo stress ossidativo. Anche il consumo di pesce, ricco di acidi grassi omega-3, potrebbe avere un effetto benefico nel ridurre l’infiammazione sistemica, uno dei meccanismi che favoriscono la progressione tumorale.

L’eccesso di peso corporeo è un noto fattore di rischio per almeno 13 tipologie di tumore, tra cui quelli dell’endometrio, del pancreas, del fegato e del rene. Attualmente, circa il 43% della popolazione adulta mondiale e oltre il 70% degli adulti statunitensi presentano sovrappeso o obesità, secondo l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro. L’aderenza alla dieta mediterranea è stata collegata a un indice di massa corporea (BMI) inferiore, una minore adiposità centrale e una riduzione dell’aumento di peso nel tempo. Tuttavia, i ricercatori sottolineano che l’effetto protettivo della dieta mediterranea nei confronti dei tumori potrebbe non dipendere esclusivamente dalla riduzione del peso corporeo, ma anche da altri meccanismi indipendenti.

Uno studio precedente basato sulla coorte EPIC (European Prospective Investigation Into Cancer and Nutrition) ha evidenziato come la protezione offerta dalla dieta mediterranea nei confronti del cancro colorettale non fosse direttamente mediata dalla riduzione del peso corporeo, suggerendo il coinvolgimento di ulteriori fattori metabolici e nutrizionali.

Lo studio ha inoltre evidenziato che il beneficio della dieta mediterranea nella prevenzione dei tumori legati all’obesità è particolarmente pronunciato nei fumatori ed ex-fumatori. In questi soggetti, un’elevata aderenza al modello alimentare ha ridotto il rischio oncologico rispettivamente del 14% e del 9%, suggerendo un possibile effetto mitigante dell’alimentazione sui danni indotti dal tabacco. Questo dato rafforza l’ipotesi che la combinazione di più fattori di rischio (fumo e obesità) possa amplificare il rischio di sviluppare alcune forme tumorali e che, al contempo, una corretta alimentazione possa in parte contrastare tali effetti dannosi. Tra gli altri comportamenti associati a un minor rischio di tumore, i ricercatori hanno identificato una minore assunzione di carne rossa e processata e un consumo moderato di alcol.

Un aspetto da considerare è che la popolazione inclusa nello studio aveva una prevalenza relativamente bassa di individui con obesità, il che potrebbe aver influito sui risultati e sulla loro applicabilità a gruppi di popolazione con livelli più elevati di sovrappeso.

La Redazione 

 

Source: PHARMASTAR