Confindustria Dispositivi Medici contro il payback introdotto dal Decreto Aiuti Bis

Confindustria Dispositivi Medici, l’associazione che rappresenta le imprese produttrici e distributrici di tecnologie per la salute, ha redatto un appello pubblicato sulle pagine dei principali quotidiani, con il quale informa che il sistema di tassazione del payback, pensato oltre otto anni fa e mai applicato, è stato infatti inserito del decreto legge “Aiuti bis”, che, con l’articolo 18, definisce le regole per l’applicazione di un sistema di compartecipazione delle imprese allo sforamento dei tetti regionali di spesa sanitaria e obbliga l’industria del settore a un esborso di oltre 2 miliardi.

L’entrata in vigore di tale provvedimento ha indotto il Presidente di Confindustria Dispositivi Medici, Massimiliano Boggetti, a sottolineare che la recente approvazione del decreto Aiuti bis impone alle imprese produttrici di dispositivi medici una tassa di oltre due miliardi di euro. 

Si tratta di un peso insostenibile per le aziende della salute, figlio di una norma iniqua che piomba sul comparto nel momento peggiore. Col decreto ‘Aiuti bis’ si decide di applicare una misura che colpisce pesantemente un comparto strategico per il Paese che ha la responsabilità di produrre salute e non può permettersi di interrompere il pubblico servizio privando le strutture sanitarie degli oltre 1,5 milioni di tecnologie essenziali per la diagnosi, la cura e la riabilitazione delle persone.

Il payback grava sulle aziende in un momento già drammatico per la nostra economia e contribuisce a creare un clima di insicurezza che impatta sull’innovazione e sugli investimenti. Le aziende che hanno negli anni partecipato a gare in cui sono stati definiti prezzi e quantità, dopo quasi 10 anni si vedono richiesta una contribuzione del 50% dello sforamento della spesa regionale, di cui non hanno responsabilità. Un colpo che mette a rischio la sopravvivenza delle imprese e le forniture del servizio sanitario.

 

Dino Biselli

Source: Daily Health Industry