
Lo studio SRM (centro studi collegato al Gruppo Intesa Sanpaolo) presentato mercoledì 17 giugno da Farmindustria e la stessa SRM sulla filiera farmaceutica di fronte alla sfida del COVID-19 mostra un settore farmaceutico in totale controtendenza rispetto all’insieme dell’economia, con l’export in aumento di oltre il 24% su base annua per l’Italia e del 14,9% per il Mezzogiorno, e con un numero crescente di imprese: +0,4% per l’Italia e un +0,8% per le regioni del Sud.
La filiera farmaceutica si conferma fra i settori più innovativi e green: con 750 imprese e oltre 61.000 addetti, il 90% delle imprese pharma sta adottando l’innovazione 4.0 nella produzione e il principio della “sostenibilità” nei suoi processi: grazie a tali azioni in 10 anni sono diminuiti sia i consumi energetici (-54% vs -26% della media manifatturiera) sia le emissioni di gas climalteranti (-74% vs -13%).
Importanti gli investimenti dedicati al Mezzogiorno: il Valore Aggiunto è di oltre 650 milioni di euro (il 7% del dato nazionale) e si registra un export pari ad oltre a 3,1 miliardi di euro (circa il 10% del dato nazionale); la filiera farmaceutica del Sud partecipa al contesto nazionale con 124 unità locali (il 16,6% del totale Italia) e con 5.520 addetti (il 9% del dato nazionale).
Sono due gli scenari base per stimare l’impatto COVID-19 sulla filiera farmaceutica nel corso del 2020, che dimostrano come il settore tenga e riesca a crescere:
– il Fatturato delle imprese nello scenario base è in crescita del +0,8% nel Mezzogiorno e del +0,6% in Italia. Lo scenario più pessimistico vede questi dati essere stimati rispettivamente al -0,4% e -0,2%;
– il Valore Aggiunto nello scenario base è previsto con un incremento del +1,3% nel Mezzogiorno e +1,4% per l’Italia, mentre in uno scenario più pessimistico scende al -0,3% e -0,2%.
Dino Biselli
Source: Daily Health Industry