L’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) ha pubblicato il Rapporto “L’uso degli antibiotici in Italia – 2022”, redatto a cura dell’Osservatorio Nazionale sull’Impiego dei Medicinali (OsMed) dell’Agenzia. Il documento, pubblicato sul portale di AIFA, evidenzia che nel 2022 oltre 3 cittadini su 10 hanno ricevuto almeno una prescrizione di antibiotici, con un incremento dei consumi del 25% rispetto al 2021 che continua a registrarsi anche nel primo semestre 2023.
La prevalenza aumenta all’avanzare dell’età poiché al 60% degli over 85 è stato prescritto almeno un antibiotico nel corso dell’anno. Inoltre, vi è una maggiore prevalenza d'uso degli antibiotici del Sud (43,3%), nettamente superiore a quella del Nord (28,9%).
Quasi il 90% del consumo di antibiotici a carico del SSN viene erogato in regime di assistenza convenzionata. I maggiori livelli d’uso si riscontrano per gli uomini nelle fasce più estreme, per le donne nella fascia tra i 20 e i 69 anni. Nella popolazione pediatrica i maggiori consumi si concentrano nella fascia di età compresa tra 2 e 5 anni, in cui circa 1 bambino su 2 riceve almeno una prescrizione di antibiotici.
Il 76% delle dosi utilizzate è stato erogato dal Servizio Sanitario Nazionale (SSN). Al Sud si rileva una spesa pro capite doppia rispetto alle regioni del Nord (19,1 vs 13,3 euro) dovuto ai maggiori livelli di consumo delle regioni meridionali rispetto a quelle delle altre macro aree del paese (24,4 DDD/1000 abitanti die rispetto al dato nazionale di 21,2 DDD/1000 abitanti die).
Le associazioni di penicilline, compresi gli inibitori delle beta-lattamasi, si confermano anche nel 2022 gli antibiotici più utilizzati a livello nazionale (circa il 36% dei consumi totali). In peggioramento il trend del rapporto tra il consumo di antibiotici ad ampio spettro.
La quota di antibiotici Access considerati di prima scelta (46% dei consumi a carico del SSN) rimane al di sotto del target (60%) raccomandato dall’OMS. Infine, anche in ambito ospedaliero si registra un aumento della proporzione del consumo di antibiotici ad ampio spettro e/o di ultima linea sul totale del consumo ospedaliero, collocando l’Italia ben al di sopra della media europea (53,9% vs 37,6%).
La Redazione
Source: AIFA