Toscana Life Sciences e Reverse Vaccinology 2.0

Un gruppo di ricercatori che opera presso la Fondazione Toscana Life Sciences (TLS) ha avviato un progetto di ricerca che ha come obiettivo lo sviluppo di anticorpi monoclonali umani in risposta all’infezione da SARS-CoV-2 per utilizzarli con lo scopo profilattico/terapeutico e come esca molecolare per la ricerca di antigeni per lo sviluppo di vaccini.

Il gruppo di lavoro, chiamato vAMRes Lab, opererà in collaborazione con l’Ospedale Spallanzani INMI (Istituto Nazionale Malattie Infettive) di Roma e seguirà un approccio sperimentale chiamato Reverse Vaccinology 2.0. A livello pratico, tale approccio consiste nel prelevare il sangue che è utilizzato per isolare le cellule B, produttrici di anticorpi monoclonali, da pazienti convalescenti o guariti da CODIV-19 appositamente reclutati. Gli anticorpi monoclonali sono quindi clonati ed espressi in opportuni sistemi cellulari per essere poi testati in saggi in vitro contro SARS-CoV-2. I saggi includono la valutazione del legame dell’anticorpo al virus e la misura della attività neutralizzante dell’anticorpo contro il medesimo virus. Gli anticorpi monoclonali isolati mediante questo processo sono poi sottoposti ad ottimizzazione molecolare in modo da aumentarne l’affinità e/o la stabilità. Questi stessi anticorpi possono essere utilizzati come esca in saggi biochimici per identificare gli antigeni da essi riconosciuti al fine di disegnare nuovi vaccini in modo razionale.

Tale approccio si basa sulle seguenti caratteristiche degli anticorpi monoclonali umani:

  • si tratta di prodotti biologici terapeutici (non vaccini) che è possibile utilizzare anche per profilassi, ovvero per immunizzazione passiva;
  • tali anticorpi monoclonali possono essere utilizzati successivamente anche per identificare gli antigeni bersaglio necessari per lo sviluppo di vaccini;
  • i tempi di sviluppo più rapidi rispetto ai vaccini o ad altri farmaci antivirali;
  • l’approccio di ricerca e sviluppo è molto flessibile e può essere applicato con le stesse metodiche, piattaforme e competenze sia ai virus che ai batteri;
  • sono più semplici da produrre a livello industriale poiché non necessitano di un impianto dedicato come nel caso dei vaccini ma di una piattaforma che può essere rapidamente adeguata alla produzione di specifici anticorpi.

 

Dino Biselli

Source: Notiziario Chimico Farmaceutico