Vaccini e persone con patologie reumatologiche: una su cinque non si sottopone alle vaccinazioni consigliate

L’indagine promossa da APMARR, in collaborazione con WeResearch, ha coinvolto 402 persone affette da patologie reumatologiche e i loro caregiver per esplorare il loro rapporto con le principali vaccinazioni. Presentata durante l’evento “Da 0 a 100: l’importanza della vaccinazione per i pazienti fragili” a Roma, l’indagine ha rivelato che quasi l’80% dei pazienti reumatologici segue le raccomandazioni sulle vaccinazioni, mentre il 20% non lo fa. Le motivazioni principali per evitare i vaccini includono la paura di effetti collaterali (40,9%), la preoccupazione che le vaccinazioni possano destabilizzare la salute già fragile (25,2%) e la mancanza di informazioni (19,7%).

L’analisi di specifici vaccini ha mostrato che il 65,9% dei pazienti si sottopone al vaccino antinfluenzale annualmente, mentre il 34,1% lo evita, con i pazienti tra i 41 e i 64 anni che sono i più restii (43,1%). Per la vaccinazione contro l’Herpes Zoster, il 71,6% dei pazienti non l’ha mai effettuata, nonostante sia raccomandata per chi assume terapie immunosoppressive. Le ragioni principali del mancato rispetto di questa raccomandazione includono la scarsa informazione (49,6%) e la non familiarità con la malattia (21,9%).

Per quanto riguarda il vaccino antipneumococcico, più della metà dei pazienti a conoscenza del vaccino non si è sottoposta alla vaccinazione, citando la mancanza di precedenti problemi respiratori (36,8%) e il timore di effetti collaterali (20,5%). Similmente, il 62,9% dei pazienti non si è sottoposto alla vaccinazione contro il Papilloma Virus, in particolare tra gli over 65 e quelli tra i 41 e i 64 anni. Più di 8 su 10 non intendono vaccinarsi nei prossimi mesi, con la principale causa di questo rifiuto legata alla mancanza di informazioni complete.

Infine, oltre due terzi dei pazienti reumatologici non sono a conoscenza del virus sinciziale, anche se tra coloro che ne sono informati, la quasi totalità dei futuri genitori intende vaccinare i propri figli.

Secondo Matteo Santopietro di WeResearch, i dati mostrano che, nonostante un atteggiamento generalmente positivo verso i vaccini, esiste un divario significativo nell’adesione alle vaccinazioni meno conosciute, principalmente a causa di una carenza d’informazione. Un’informazione più dettagliata e capillare potrebbe contribuire a ridurre timori e preoccupazioni, aumentando così il numero di vaccinazioni.

La Redazione 

Source: APMARR