Nei mesi scorsi si era osservato qualche indizio in merito, ma ora anche l’aspirina entra nel gruppo (abbastanza nutrito) dei farmaci già presenti in commercio presi in considerazione per il trattamento di pazienti affetti da Sars-Cov2.
Infatti, nel Regno Unito l’aspirina sarà oggetto di studio come possibile trattamento contro Covid-19, in quanto si vuole valutare l’efficacia dei suoi effetti antiaggreganti nella possibile capacità di riduzione del rischio di coaguli di sangue nelle persone affette dalla malattia. L’Aspirina sarà valutata nell’ambito nel più ampio trial clinico Recovery (Randomized Evaluation of COVid-19 thERapY) partito lo scorso aprile per cercare di individuare una terapia contro l’infezione da Sars-Cov2, tra i farmaci già noti e in commercio.
La sperimentazione è attualmente in corso in 176 siti ospedalieri in tutto il Regno Unito e comprende oltre 16.000 pazienti reclutati. Il disegno dello studio prevede che 150 mg di aspirina al giorno più il normale standard di cura saranno somministrati ad almeno 2000 pazienti, che riceveranno il trattamento in modo casuale. I risultati saranno confrontati con un gruppo di controllo che sarà composto anch'esso da almeno altri 2000 pazienti che riceveranno solo lo standard di cura. L’outcome primario di Recovery sarà valutare la mortalità dopo 28 giorni, mentre altri obiettivi includono l’impatto sulla degenza ospedaliera e la necessità di ventilazione.
Il Recovery è stato il primo studio a dimostrare che il desametasone, steroide anch’esso economico e già in commercio da anni, potrebbe essere utile per salvare la vita di persone gravemente malate di Covid-19. Di contro, ha anche dimostrato che il farmaco antimalarico idrossiclorochina, non era di alcun beneficio nel trattamento degli stessi pazienti.
Dino Biselli
Source: Aboutpharma