Costituito fondo destinato al contrasto dell’antibioticoresistenza

La pandemia di COVID-19 non ha fatto sparire di colpo tutte le altre gravi problematiche in ambito sanitario che erano presenti già prima della diffusione dell’infezione da Coronavirus, e che una diminuita attenzione a livello mediatico potrebbe erroneamente indurre a sottovalutare. Una di queste gravi criticità è sicuramente l'antibioticoresistenza e la conseguente carenza di prodotti farmaceutici efficaci nel contrasto di infezioni batteriche.

Non è un caso che 24 multinazionali del farmaco hanno investito un miliardo di euro in un fondo destinato all’attivazione di tutta una serie di sperimentazione per portare sul mercato nuovi prodotti antibiotici entro il 2030.  La raccolta è stata possibile grazie all'Amr Action fund, mentre il fondo sarà operativo verso la fine del 2020. Dal 2021 in poi si partirà per trovare nuove soluzioni antibiotiche (si parla tra i 2 o 4 nuovi prodotti) entro i prossimi dieci anni.

L’iniziativa, supportata dall’Ifpma (International federation of pharmaceutical manufacturers & associations), è stata annunciata simultaneamente a Berlino, Washington e Tokyo il 10 luglio e qui di seguito sono riportati i nomi delle 24 aziende investitrici: Menarini, Merck, Msd, Novartis, Novo Nordisk, Fondazione Novo Nordisk, Pfizer, Roche, Shionogi, Takeda, Teva, Ucb, Almirall, Amgen, Bayer, Boehringer Ingelheim, Chugai, Daiici Sankyo, Eisai, Eli Lilly, Gsk, J&J, Leo Pharma e Lundbeck.

 

Dino Biselli

Source: Aboutpharma