L’approdo alla Fase 2 dell’emergenza Coronavirus avviene in un quadro variegato nel quale l’evoluzione dell’epidemia da Coronavirus, poiché in alcune Regioni i contagi sono ormai prossimi allo zero, altre presentano una situazione leggermente più arretrata, mentre altre ancora (cinque per la precisione) registrano un numero di contagi ancora non indifferente. Un caso a parte è invece la Lombardia, perché n questa regione la diminuzione dei contagi procede con estrema lentezza.
Gli esperti dell'Osservatorio nazionale sulla Salute nelle Regioni Italiane, coordinato da Walter Ricciardi, direttore dell'Osservatorio e Ordinario di Igiene generale e applicata all'Università Cattolica, e da Alessandro Solipaca, direttore Scientifico dell'Osservatorio hanno elaborato delle proiezioni di uscita dall’epidemia da parte delle singole regioni, tenendo in considerazione proprio questo tipo di classificazione.
Secondo le proiezioni elaborate dall'Osservatorio a uscire per prime dal contagio da COVID-19 (cioè zero nuovi casi) dovrebbero essere le due Province Autonome di Bolzano e Trento, seguite dalla Calabria, Umbria, Sardegna e Basilicata, le quali vedrebbero azzerare i nuovi contagi a partire dal 21 maggio. Nel Lazio, Emilia-Romagna, Marche, Liguria e Piemonte l'azzeramento dei contagi dovrebbe avvenire dopo il 17 giugno. Il Molise ha sperimentato un andamento dei contagi molto particolare, tanto che la curva dei nuovi contagi è pressoché parallela all'asse orizzontale e questo rende impossibile avanzare ipotesi sull'azzeramento.Comunque, si sottolinea che il numero dei contagi degli ultimi due giorni è molto basso. Il quadro prospettico è molto diverso in Lombardia per la quale secondo i dati attuali l'azzeramento dei nuovi casi non avverrebbe prima della metà di agosto.
I modelli statistici elaborati per ogni Regione sono di tipo regressivo (di natura non lineare) e approssimano l'andamento dei nuovi casi osservati nel tempo interpolandoli con una curva. Le proiezioni tengono conto dei provvedimenti presi da Governo e Regioni fino al 15 maggio, pertanto, non permettono di prevedere gli effetti sui nuovi contagi dovuti alla fine del lockdown. La precisione delle proiezioni è legata alla corretta rilevazione dei nuovi contagi: infatti questi ultimi possono essere sottostimati a causa dei contagiati asintomatici. Inoltre, la dinamica dei nuovi casi positivi mostra evidenti oscillazioni , dovute anche alla tempestività delle notifiche dei nuovi casi, al numero di tamponi effettuati, al criterio con i quali questi sono stati somministrati alla popolazione, al tempo di refertazione e a altre cause di natura organizzativa. In particolare, va sottolineato che, dall'inizio dell'epidemia, sono stati effettuati 2 milioni e 945 mila tamponi ai quali corrispondono 1 milione e 900 mila persone e tale distribuzione è molto variabile sul territorio.
Dino Biselli
Source: Il Sole 24 Ore Sanità