Pfizer punta sull’oncologia, come confermato durante un evento dedicato agli investitori. La multinazionale biofarmaceutica americana si propone di avere in commercio almeno otto farmaci antitumorali di grande successo (blockbuster) entro il 2030, concentrando i propri sforzi sullo sviluppo di prodotti dedicati a pochi tipi di tumore, e sul potenziamento del portafoglio di farmaci biologici.
Un’accelerazione dovuta alle future dinamiche delle vendite di Ibrance, l'attuale farmaco oncologico più venduto dell'azienda, e deii ricavi di Xtandi, prodotto commercializzato in collaborazione con Astellas. Questi due farmaci sono destinati a subire pressioni, poiché entrambi i prodotti nel 2027 inizieranno a perdere l'esclusività di mercato. Proprio per contrastare questa situazione, Pfizer ha acquisito Seagen, consentendole di aggiungere una serie di coniugati anticorpo-farmaco (ADC), tra cui Adcetris e Padcev, che si prevede quest'anno aggiungeranno un fatturato complessivo di 3,1 miliardi di dollari.
Oltre agli ADC, Pfizer ha dichiarato che concentrerà lo sviluppo oncologico su piccole molecole e anticorpi bispecifici, compresi altri biologici immuno-oncologici, in quattro principali tipi di cancro. Questi comprendono: il cancro al seno; il cancro genitourinario, che include i tumori della prostata e dell'urotelio; l'ematologia-oncologia, che include il mieloma multiplo e i linfomi; e i tumori toracici, che includono i tumori del polmone, della testa e del collo.
Nonostante il potenziale di crescita dei nuovi farmaci, l’impatto della perdita della copertura brevettuale di Ibrance sarà talmente forte che Pfizer prevede che il contributo del cancro al seno alle vendite totali di oncologia scenderà a circa il 10% entro il 2030, dal 40% circa del 2023.
Infine, si prevede invece che il cancro genitourinario diventerà il principale franchise oncologico di Pfizer, con un contributo di circa il 35%.
La Redazione
Source: Pharmastar
