Usa :allerta morbillo, i casi ai massimi dal 1992

Dagli Stati Uniti all’Europa cresce l’allarme per l’aumento dei casi di morbillo, una grave malattia infettiva che colpisce soprattutto i non vaccinati, in particolare i bambini. Negli USA gli esperti parlano di un vero boom: i casi segnalati, secondo i dati aggiornati dei Centers for Disease Control and Prevention (Cdc), sono 1.288 – il numero più alto dal 1992 – con 162 ricoveri ospedalieri e tre decessi. Un terzo dei casi è concentrato in una contea del Texas. Secondo gli esperti, questo trend riflette anche le posizioni del segretario alla Sanità USA, Robert Kennedy, noto per le sue critiche alle politiche vaccinali. Anche in Europa i numeri sono preoccupanti: secondo un’analisi di OMS e Unicef, nel 2024 sono stati registrati 127.350 casi nella Regione europea, il doppio rispetto al 2023 e il valore più alto dal 1997. In Italia, secondo l’Istituto Superiore di Sanità (ISS), i casi a maggio sono quasi raddoppiati rispetto ad aprile: 65 contro 37. “Questo incremento rappresenta un dato preoccupante con l’avvicinarsi della stagione estiva e delle vacanze”, sottolinea l’ISS, che invita a verificare il proprio stato vaccinale prima di viaggiare. Da inizio anno in Italia sono stati registrati 334 casi, con oltre 1.000 complessivi nel 2024: circa il 90% dei contagiati non era vaccinato. La fascia più colpita resta quella sotto i cinque anni, anche la più vulnerabile alle complicanze.

La copertura vaccinale per i bambini nati nel 2021 è al 94,64%, poco sotto l’obiettivo minimo raccomandato dall’OMS del 95%, necessario per limitare la circolazione del virus. Restano però valori sotto soglia tra i bambini di 5-6 e 8 anni e negli adolescenti di 16 e 18 anni. Inoltre, permangono forti differenze regionali: si va dall’83,81% di Bolzano al 97,33% della Toscana. Un recente studio del Burnet Institute, in collaborazione con Gavi - the Vaccine Alliance e pubblicato sul British Medical Journal Global Health, ha evidenziato che tra il 2000 e il 2023 le risposte vaccinali di emergenza contro morbillo, colera, Ebola, meningite e febbre gialla hanno ridotto i decessi mediamente del 60% nei Paesi a basso reddito e generato benefici economici per almeno 32 miliardi di dollari. “Questo studio dimostra chiaramente il potere dei vaccini come contromisura conveniente al rischio crescente di epidemie a cui il mondo è esposto”, ha commentato Sania Nishtar, CEO di Gavi.

“I dati americani – afferma all’ANSA l’infettivologo e direttore scientifico della Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali, Massimo Andreoni – confermano che laddove il tasso di vaccinazione scende al di sotto del 95%, considerando anche il richiamo vaccinale dal momento che per il morbillo sono previste due dosi, si sviluppano più facilmente focolai epidemici pericolosi”. “Pure in Italia c’è un incremento progressivo dei casi estremamente preoccupante, anche se i tassi vaccinali sono discreti ma, tuttavia, non ancora ottimali. L’invito è quindi quello di completare il ciclo vaccinale facendo anche la dose di richiamo, ricordando che ogni anno il morbillo fa oltre 100mila morti a livello mondiale”. “Il morbillo non è dunque una malattia banale come molti pensano e può essere ancora molto pericoloso, soprattutto per i bambini più piccoli”, conclude Andreoni.

La Redazione 

Source: DOTTNET