Consumo di farmaci durante il lockdown: rapporto AIFA

Idrossiclorochina, azitromicina, l’antivirale anti-HIV darunavir/cobicistat, lopinavir/ritonavir, gli inibitori dell’interleuchina 6 (IL-6) tocilizumab e sarilumab, ma anche ossigeno, anestetici generali, sedativi e curari iniettivi (con effetto miorilassante), medicinali inotropi iniettivi; da segnalare anche il consumo di acido ascorbico iniettivo e di antidoti iniettivi aspecifici (tra cui aceticisteina e glutatione): questo è l’elenco in breve dei farmaci utilizzati durante lockdown tra febbraio e maggio 2020 che è possibile apprendere dal Rapporto AIFA che ha analizzato specificatamente l’uso dei farmaci durante il blocco adottato in seguito alla pandemia da Covid.

L’incremento si è registrato maggiormente per i prodotti autorizzati off label per combattere il virus e per quelli normalmente utilizzati nelle terapie intensive che in questi mesi sono state messe sotto enorme pressione.

Inoltre, il report Aifa ha anche analizzato l’uso dei farmaci per le patologie croniche e anche quelli del canale farmacia, registrando che i prodotti per i quali si registra un maggiore aumento dei consumi nel periodo post COVID-19 rispetto al pre COVID-19 sono stati: anticoagulanti, antipsicotici, antidiabetici e antiaggreganti piastrinici. Di contro, quelli per i quali si registra una riduzione dei consumi, comunque non significativa, sono: farmaci per asma e BPCO e farmaci per l’osteoporosi.

 

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Dino Biselli

Source: AIFA