Sette Società Scientifiche (SIR – Società Italiana di Reumatologia; SIN – Società Italiana Nefrologia; SID – Società Italiana di Diabetologia; FADOI – Federazione delle Associazioni Dirigenti Ospedalieri Internisti; ADOI Associazione Dermatologi Venereologi Ospedalieri; SIGE – Società italiana di Gastroenterologia e SIMI – Società Italiana di Medicina Interna) hanno stilato un documento congiunto con il quale si dichiarano contrarie allo switch o allo switch multiplo con sostituibilità automatica da farmaco originator a biosimilare, contestando la recente sentenza 465/20 del TAR del Piemonte sull’approvvigionamento dei farmaci biologici.
Le sette società scientifiche sostengono che lo switch per ragioni non mediche non può e non deve diventare una prassi ineluttabile, in quanto in tal modo si lederebbero due diritti: la continuità terapeutica per il paziente e la libertà prescrittiva per il clinico. Nel documento viene ribadito che è assolutamente necessario valutare attentamente ogni singolo caso e la storia clinica specifica di ogni paziente prima di procedere a questa pratica clinica.
Secondo le società scientifiche firmatarie del documento, la sentenza del TAR del Piemonte dà origine ad un pericoloso precedente giuridico introducendo le basi per la sostituibilità automatica, applicando ai farmaci biologici (originatori rispetto ai biosimilari e tra biosimilari stessi) la disciplina sulla sostituibilità oggi esclusivamente riservata ai farmaci a composizione chimica (brand rispetto agli equivalenti o, altrimenti detti, generici), senza considerare che non esistono ancora dati certi ed inequivocabili che possano dare garanzie al paziente sul fatto che lo switch non rappresenti un problema.
Dino Biselli
Source: Pharmastar