Lo scorso 6 settembre è stato pubblicato su Quotidiano Sanità un interessante articolo scritto dagli avvocati Lorenzo Maratea e Maurizio Campagna, i quali hanno offerto un’analisi puntuale sull’attuale l’inquadramento contrattuale dell’Informatore Scientifico del Farmaco, sulla sua adeguatezza alle condizioni che già oggi stanno avendo un impatto sull’attività dell’ISF, e sulla natura rapporto di lavoro che lega quest’ultimo all’azienda per la quale presta la sua opera.
La disamina dei Dottori Maratea e Campagna descrive la figura dell’Informatore Scientifico come un ibrido, una singolarità professionale, presente solamente nell’ambito farmaceutico, la cui attività, come stabilito dalla legge, è quella di informare i prescrittori sulle caratteristiche di un determinato prodotto farmaceutico ma senza varcare la soglia (in taluni casi molto vaga) della promozione. Anche a livello contrattuale, la figura dell’Informatore Scientifico del Farmaco sembra essere un Giano bifronte: in molti casi le norme appaiono spesso fumose poiché non specificando apertamente se l’ISF debba essere inquadrato come lavoratore autonomo o subordinato. Solo negli ultimi anni alcune disposizioni legislative e regolamentari hanno iniziato a fare riferimento all’Informatore Scientifico come professionista dipendente dell’azienda, ma la giurisprudenza, come testimoniato da alcune sentenze (soprattutto di merito) sembra non aver ancora sposato questa interpretazione normativa.
Gli autori sottolineano anche come la struttura di riferimento della sanità italiana sia cambiata negli ultimi decenni, con una regionalizzazione molto spinta, alla quale le imprese del farmaco hanno risposto, in base alle loro possibilità economiche ed organizzative, con la creazione di una struttura di market access finalizzata alla costruzione di una rete di relazioni molto più estesa e profonda di quella che caratterizzava in precedenza le aziende farmaceutiche. In quest’ottica, il patrimonio di relazioni acquisito dai singoli ISF rappresenta oggi un asset aziendale strategico ed è qui la diversa organizzazione aziendale entra in conflitto con l’inquadramento contrattualistico degli ISF: sia la subordinazione che il lavoro autonomo presentano allo stesso momento degli aspetti positivi e negativi per l’azienda, ma gli autori ritengono che ad oggi scegliere l’una o l’altra soluzione comporti comunque avere più svantaggi che vantaggi. Ecco quindi la proposta rivolta alle parti sociali di istituire un contratto ibrido, capace di sommare i vantaggi del rapporto dipendente con quelli del rapporto indipendente.
L’informatore Scientifico del Farmaco: evoluzione della specie - Lorenzo Maratea e Maurizio Campagna
Dino Biselli
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Source: Quotidianosanita.it