Aggiornamento di IQVIA Italia sulle attività di detailing dell’industria farmaceutica

Il 24 maggio ha avuto luogo a Milano “Future Forward: Connected Care”, evento organizzato da IQVIA Italia, con il quale la nota multinazionale attiva nella consulenza strategica dedicata al mondo life science ha approfondito i cambiamenti dello scenario della farmacia e i nuovi bisogni emergenti.

Una delle sessioni che hanno animato l’evento ha visto come relatrice Claudia Rocco, Senior Director Offering & Operations dell’azienda ed è stata incentrata sullo scenario della distribuzione e i macro-trend retail. Durante la sua esposizione Rocco ha mostrato anche i dati relativi all’attività di informazione scientifica del farmaco aggiornati a fine 2022.

Dai risultati mostrati appare evidente che nessuno dei cinque maggiori mercati europei ha recuperato i medesimi livelli di attività del periodo pre-pandemia. Il calo del detailing nel post pandemia è stato quantificato in circa il 30% in meno. Per quel che riguarda l’Italia, anzi, lo scorso anno ha registrato addirittura un peggioramento del 3% rispetto al dato di totale attività del 2021.

Inoltre, con la fine dell’emergenza Covid, in tutta Europa il canale di visita in presenza ha ripreso la sua assoluta rilevanza, anche se, in particolare in UK e in Spagna, i canali da remoto hanno conservato una rilevante percentuale di attività.

Dai dati mostrati, la realtà italiana è quella che nel 2022 ha utilizzato di meno i canali remoti nelle attività di informazione scientifica del farmaco, con percentuale del 5% rispetto alle attività totali. 

Altro aspetto che è stato sottolineato è il maggior numero richiesto dai professionisti sanitari rispetto a quelli che effettivamente ricevono. In particolare, IQVIA Italia ha rilevato un aumento dei professionisti sanitari “digitali” (coloro che dichiarano preferenze di contatto da remoto superiori al 70%) e “ibridi” (preferenze di contatto comprese fra il 40 e il 70%), e un consistente calo dei “tradizionali” (preferenze di contatto da remoto inferiori al 40%).

Nonostante ciò i professionisti classificati come “tradizionali” sono ancora il 51% del totale, seppure abbiano registrato un calo del 12% rispetto al 2022. Sono seguiti dagli “ibridi”, con il 38% (+7%) e dai “digitali”, all’11% (+5%).

 

Dino Biselli

 

Immagine da IQVIA Italia

Source: IQVIA Italia