Come sta evolvendo il ruolo dell’ISF: l’opinione di Aldo Sterpone di Grunenthal Italia

Il secondo appuntamento del Bhave summit,che ha avuto luogo a Milano lo scorso 19 ottobre, è stato anche l’occasione per affrontare alcune tematiche relative all’informazione scientifica del farmaco e alla rapida evoluzione che essa sta registrando dopo lo scoppio della pandemia di Covid-19.

A margine di questo evento, tale tema è stato oggetto di una breve intervista che Aldo Sterpone, amministratore delegato di Grunenthal Italia, ha concesso ai microfoni di Pharmastar TV.

In particolare, il Dottor Sterpone ha sottolineato come il ruolo dell’informatore scientifico del farmaco sta conoscendo un processo di continua evoluzione parallelamente a quanto sta avvenendo, a livello più generale, nell’ambito dell’organizzazione delle aziende farmaceutiche. Infatti le aziende farmaceutiche stanno modificando il loro approccio di business, passando da un modello prodotto centrico ad uno customer centric, e ciò ha un impatto diretto sulle modalità di comunicazione fra azienda e classe medica. Ciò significa che l’azienda oggi deve essere in grado di comprendere, attraverso un’interazione bidirezionale, quali sono le necessità dei pazienti gestite dai propri clienti, in modo da poter offrire le migliori risposte alle loro esigenze. 

Fino a qualche anno fa l’ISF era il principale, se non l’unico, canale di comunicazione con il medico, mentre oggi l’informatore oggi è diventato il direttore di orchestra di tutta una serie di canali comunicativi. L’evoluzione in tal senso di questa professione sta dando l’opportunità all’informatore scientifico del farmaco di poter gestire direttamente diversi canali come l’approved email, webinar e remote call. Il Dottor Sterpone sottolinea che si è ancora all'inizio di questo percorso, anche perché alcuni di questi nuovi canali sono utilizzati molto poco in quanto sono gli stessi medici ad essere ancora diffidenti riguardo il loro impiego.

Occorre quindi una reciprocità di approccio fra quella che è la figura dell’ISF e i medici, e su tale punto persistono delle resistenze. Tale condivisione di intenti può essere costruita implementando tutta una serie di indicatori in grado di misurare il contributo di valore che questi nuovi canali possono generare e condividerne i risultati con i clinici. Ciò comporta che questa cultura del cambiamento non si propaghi solo all’interno dell'azienda, ma anche all’esterno di essa attraverso la dimostrazione dell’effettivo valore apportato da queste nuove modalità di comunicazione.

 

Dino Biselli

 

Source: Pharmastar