
In un articolo pubblicato da Aboutpharma nei giorni scorsi, Milena Sirtori, Delia Tocci e Francesca Rossano di Roche Italia hanno delineato l’impegno dedicato al miglioramento della medical information rivolta ai professionisti sanitari da parte della filiale italiana della multinazionale svizzera. In un loro articolo le autrici, oltre a presentare quali iniziative sono state adottate in tal senso, hanno anche offerto in premessa un’analisi su quali siano le esigenze di informazione scientifica da parte dei medici.
Una prima importante distinzione che viene presentata è quella tra l’aggiornamento scientifico rivolto ad acquisire conoscenze nell’ambito della propria area di competenza (background knowledge o conoscenze di base) e quello legato invece al reperimento di informazioni scientifiche utili a risolvere situazioni cliniche specifiche in un dato momento di bisogno (foreground knowledge o conoscenze in primo piano).
Una prima risposta a tali bisogni è offerta dai programmi di formazione continua (Educazione Continua o Ecm) che supportano medici e operatori sanitari a mantenere aggiornate le proprie competenze e ad acquisire conoscenze in nuove aree in via di sviluppo. Come è noto queste attività possono essere: eventi dal vivo, pubblicazioni scritte, programmi online, audio, video o altre differenti modalità.
Tuttavia, le autrici rilevano che buona parte dell’aggiornamento professionale passa anche dall’ambito dell’autoapprendimento (self-study), dall’autonoma ricerca di risposte a determinati quesiti scientifici. In questo caso le fonti primarie (pubblicazioni monografiche, periodici) sono ancora le più utilizzate per le conoscenze di base. Detto ciò l’innovazione digitale ha fornito agli operatori sanitari gli strumenti per ottenere risposte immediate a specifici interrogativi clinici in modo rapido e tempestivo, con un aggiornamento praticamente in tempo reale e facilmente fruibile e senza vincoli di accesso.
Va però sottolineato che le possibilità di accesso ad un’ampia gamma di risultati di ricerca che è resa possibile dal progresso tecnologico genera, di contro, il fenomeno della sovrabbondanza di informazioni. Questa grande mole di informazioni richiede un’attività di filtro, e
l’azienda farmaceutica può fare la differenza se, oltre a fornire contenuti scientifici validati agli operatori sanitari attraverso l’accesso a siti aziendali istituzionali, è in grado anche di mettere a disposizione un servizio di aggiornamento scientifico reattivo, rigorosamente non promozionale, che riesca ad andare incontro alle esigenze dei professionisti richiedenti, sia per la qualità dei contenuti che per facilità e rapidità di contatto.
All’interno delle aziende del farmaco, questa attività di aggiornamento scientifico viene gestita da persone specializzate e appositamente formate al fine di supportare gli operatori sanitari nella risoluzione di quesiti di natura clinica, relativi allo stato dell’arte dei progetti di ricerca o legati ad uno specifico farmaco/patologia. Questi professionisti sono gli informatori scientifici e i medical science liaison
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Dino Biselli
Source: Aboutpharma