Covid-19 e informazione scientifica: analisi di MediPragma

Durante un webinar del 29 settembre 2020 dal titolo “Informazione medico scientifica: cosa è cambiato con il COVID 19?” organizzato da Pharmastar sono stati presentati i contenuti dell’instant book dedicato a questo argomento e reso disponibile a trasmissione conclusa.

Nel corso del webinar sono stati particolarmente interessanti i dati di una ricerca sullo stato dell’informazione scientifica del farmaco in Italia a seguito della pandemia di Covid-19 presentati dal Dottor Lucio Corsaro di MediPragma.

La ricerca di MediPragma monitora i canali utilizzati per l’informazione medico-scientifica digitale, suddividendoli in canali push, tramite i quali il medico riceve informazioni, e canali pull, dove il medico ricerca informazioni. Inoltre, l’analisi si basa su quattro indicatori: contesto, contatto, ingaggio e action, e ognuno di questi indicatori è stato analizzato prendendo in considerazione tre aree d’azione: area dell’accesso, area della condivisione dei contenuti e area della reiterazione.

Dalle analisi svolte è risultato che nel mese di maggio i canali digital hanno consolidato il loro impiego, in particolar modo le email degli ISF e le newsletter aziendali ma è stato il contatto telefonico il canale che ha assicurato la continuità dell’attività di informazione scientifica, in quanto il mobile è ritenuto essenziale per assicurare continuità di relazione e garantire il contatto con il medico. Interessante anche la constatazione di come la scelta del canale utilizzato è diversa in funzione dello specifico brand.

Tuttavia il vero trend che pare essere stato innescato dal lockdown a seguito della pandemia di COVID-19 è il crescente utilizzo da parte dei medici delle web conference. Fenomeno che tuttavia non sembra aver intaccato di molto l’utilizzo da parte dei medici e la loro attenzione nei confronti del materiale cartaceo, in quanto le pubblicazioni su varie riviste hanno riportato dati significativi.

Le aziende comunicano il loro brand in modo diverso rispetto al passato, passando velocemente dall’informazione del brand 2.0 ad un’informazione del brand in cui gli individui all’interno dei gruppi interagiscono e si influenzano vicendevolmente. Le persone mostrano la necessità di condividere parte della loro esistenza e sviluppano un senso di appartenenza al gruppo, alla community sia a livello virtuale sia reale. L’informatore in questo contesto può scegliere di assumere un ruolo da protagonista gestendo in prima persona tutte le leve a disposizione, personificando quindi il cuore della relazione tra brand e medico (sia online che offline), ma per fare questo deve necessariamente acquisire nuove competenze digital e social, oppure, scegliere di non acquisire competenze e fare perno sul proprio punto di forza, ossia le competenze tecnico-scientifiche di prodotto e della patologia. In tal caso però rischia di essere relegato ad assumere un ruolo paritario alle altre leve del nuovo marketing mix a disposizione del brand e pertanto sarà “attivato” al pari di una campagna mail o digital sul singolo brand.

 

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Dino Biselli

Source: Pharmastar