
Come consuetudine da inizio pandemia, lo scorso 29 marzo 2021 IQVIA ha pubblicato il report mensile intitolato “Monitoring the Impact of COVID-19 on the Pharmaceutical Market EU4 & UK” che fornisce un quadro d’insieme sull’andamento del settore farmaceutico e sull’impatto che stanno avendo, in periodo di pandemia, alcuni fattori chiave dell'industria del farmaco europea nei principali paesi dell’Unione e in UK (EU4 & UK).
Per ognuno di questi paesi IQVIA analizza anche l’evoluzione delle attività di informazione scientifica del farmaco, e in quest’ultimo report i dati per l’Italia, che confrontano la situazione presente al mese marzo 2020 (per 30 giorni con data di riferimento il 14/03) con quella del marzo 2021, mostrano che il numero di visite ad un anno di distanza del mese a cavallo del primo lockdown è praticamente uguale a quello dell’anno in corso (+1%).
Ciò che cambia, invece è il mix delle attività: nonostante il dato del 2020 inizia già a scontare i primi effetti della pandemia di Covid-19 (con gli ultimi giorni del periodo preso in considerazione che sono stati i primi di blocco totale delle attività), le visite face-to-face erano pari all’84% del totale, contro il 72% del marzo 2021. Ad un anno di distanza, quindi, il ricorso alle attività da remoto, soprattutto e-mail e phone detailing, sembra essersi conquistata un (limitato) “zoccolo duro”.
Tuttavia, va sottolineato che, come già fatto in occasione di altre analisi dei report di IQVIA dedicati alle attività di informazione scientifica del farmaco, l’Italia rappresenta oggi un caso unico fra i maggiori paesi europei, in quanto è l’unico che utilizza in via maggioritaria (e ben sopra il 50%) il canale delle visite in presenza.
Dino Biselli
Source: IQVIA