Digital e regolatorio: gli ISF in mezzo a guado

Il Covid-19 sta imponendo certamente un cambio di passo al settore farmaceutico relativamente alla selezione e la formazione delle risorse umane, accelerando quel processo di contaminazione delle competenze che dovrebbe permettere di attingere talenti da altre industry e allo stesso tempo esportarne, ma che finora ha funzionato poco per la propria autoreferenzialità.

Entrando nel particolare, il farmaceutico è ancora in una fase iniziale di approccio al digitale, ma di contro ha un’esperienza riconosciuta in ambito regolatorio e nelle modalità di approccio con le istituzioni. Tuttavia, finora la coniugazione di questi due ambiti aziendali si è realizzata soprattutto nella supply chain o nelle operation, dove l’healthcare funziona bene ed è estremamente digitalizzato, ma in altre aree tale “rapporto” è ancora tutto da costruire. Ad esempio nell’ambito dell’informazione scientifica del farmaco, Covid-19 ha accelerato l’esigenza di piattaforme informatiche, ma ad oggi una buona parte dei professionisti non sono sempre competenti in questo ambito. 

Avendo il loro punto di forza nell’incontro dal vivo, gli informatori scientifici del farmaco sono costretti ora a rivedere il proprio approccio ai medici attraverso l’utilizzo di interfacce grafiche di uno smartphone o di un tablet. Tale aspetto coinvolge certamente anche i medici, che devono essere in grado di gestire contenuti scientifici adeguati e sapersi adeguare a un rapporto a distanza con il paziente. 

La pandemia, avendo bloccato per molte settimane la tradizionale visita F2F, sta imponendo una riflessione all’interno delle aziende farmaceutiche su come trovare un giusto equilibrio tra attività commerciale fisica e digitale. 

E’ sicuro che il il digitale non sostituirà il Face2Face ma le regole del gioco sono cambiate: esso è in grado di fornire l’opportunità alle aziende farmaceutiche di migliorare la ‘customer experience’ ma richiede una maggiore profilazione del medico ed una personalizzazione del modello di comunicazione fino ad oggi fortemente monodirezionale e indifferenziato.

 

Dino Biselli

Source: Aboutpharma