
Una protesta non solo contro alcuni provvedimenti di contrasto alla pandemia di Covid-19 che rendono sempre più complicate le attività della categoria, ma soprattutto una dichiarazione di autoconsapevolezza dell’importanza della propria professione e del contributo che essa offre al sistema sanitario italiano, pur essendo inseriti negli organigrammi di aziende private.
La manifestazione che lo scorso sabato 7 novembre è stata inscenata da circa settanta informatori scientifici del farmaco del Friuli Venezia Giulia, davanti alla sede del Consiglio regionale a Trieste, è stata soprattutto questo, come sottolineato della parole di Jelena Zilic, vicepresidente del coordinamento di Trieste degli ISF:
Durante il lockdown la nostra categoria ha chiuso ma con il servizio di informazione sul farmaco che svolgiamo diventiamo parte integrante del sistema sanitario. Siamo un aiuto, a servizio della sanità.
Pertanto, più che di una protesta contro governo, aziende sanitarie regionali o farmaceutiche, il presidio degli ISF del Friuli Venezia Giulia è stato un modo per attirare l’attenzione sulla loro categoria professionale, e per far comprendere che gli informatori scientifici del farmaco, se messi in grado di svolgere la loro attività, sono un aiuto utile e disponibile per la sanità e per la società.
Dino Biselli
Source: TRIESTEPRIMA e ANSA