L’evoluzione del Sales Rep in UK a seguito del Covid-19

Interessanti considerazioni di Jason Galla-Barth, managing partner di Tribal Worldwide, pubblicate su PharmaPhorum, su come la figura professionale dell’informatore scientifico del farmaco sta evolvendo in un contesto differente da quello italiano come lo è quello inglese, ma che, allo stesso tempo, presenta molte analogie nelle azioni che sono state intraprese per mantenere la continuità nel garantire lo svolgimento delle attività di informazione scientifica del farmaco in piena pandemia da Covid-19.

Paradossalmente, si può dire che è stata proprio la pandemia a far sì che venisse rimessa sotto i riflettori l’importanza del ruolo dell’ISF: in particolare, la riduzione e le restrizioni degli incontri face-to-face stanno dimostrando che l’accelerazione nell'adozione di strumenti e servizi sanitari digitali, assolutamente necessaria, ha evidenziato gli aspetti positivi e negativi nel processo.

Molti lavori non possono essere semplicemente copiati e incollati nel mondo digitale.

La professione di informatore scientifico del farmaco, considerata ancora nel recente passato come obsoleta e destinata a mutare in senso pienamente virtuale (se non addirittura a scomparire), dopo l’esperienza della pandemia ha dimostrato di essere una necessità, non solo per generare valore ma anche per offrire un reale servizio informativo a vantaggio di medici e pazienti, anche grazie alla capacità dell’isf di costruire delle relazioni personali con i propri interlocutori.

In conclusione del suo intervento, Jason Galla-Barth ritiene che sia necessaria la coniugazione fra virtuale e reale, e per fare ciò è necessario che si lavori sulla formazione, e soprattutto sull’autoformazione, alle nuove tecnologie.

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Dino Biselli

Source: PharmaPhorum