L’ISF come direttore d’orchestra: l’opinione di Elisabetta Brindani di UCB

Fino a pochi anni fa le aziende farmaceutiche disponevano di un unico strumento per comunicare con il medico: l’informatore scientifico del farmaco. Poi, un evento di proporzioni globali e di rapida diffusione ha stravolto questa modalità di interazione incentrata solamente sulla presenza fisica. 

Durante il secondo Bhave summit Pharmastar TV, proprio per analizzare e comprendere quale sia stata l’evoluzione subita dal ruolo dell’isf, ha intervistato la dottoressa Elisabetta Brindani a capo della Business Unit Neurologica di UCB, azienda che aveva avviato delle iniziative di digital innovation in ambito informazione scientifica già prima dello scoppio dell’emergenza sanitaria.

Secondo la Dottoressa Brindani, le attività svolte dall’ISF si stanno rapidamente trasformando, e la pandemia ha accelerato alcuni processi di cambiamento già in essere. L’informatore scientifico ha un ruolo importante nel sistema salute, in quanto si tratta di una figura che riesce ad interagire con tutta la classe medica. Con l'evoluzione della sua professionalità, egli diventerà l’orchestratore di tutta l’informazione scientifica nell’ambito del sistema salute, una capacità che gli permetterà di agire in modo diretto e con tutta la classe medica. 

Per giocare questo ruolo, gli isf devono essere formati, in modo da essere in grado di adottare in modo efficace le opportunità che l’evoluzione digitale mette a loro disposizione, e diventare così in futuro un valore aggiunto per l’azienda farmaceutica.

In particolare, il Covid ha spinto le aziende farmaceutiche ad investire in innovazione digitale, in modo da rendere disponibile un sistema omnicanale di comunicazione che ruota intorno all’ISF. L’informatore, da vero direttore di orchestra può recepire nuovi dati e, attraverso il loro adeguato utilizzo, trasformarli in ottimizzazione dei canali stessi, facendo sì che l’informazione scientifica raggiunga i propri stakeholders nei modi e nei tempi più adatti alle esigenze di questi ultimi.

 

Dino Biselli

 

Source: Pharmastar