Le prospettive per la comunicazione non promozionale delle aziende farmaceutiche

Le recenti modifiche al Codice di Farmindustria hanno aperto nuove opportunità di comunicazione per le aziende farmaceutiche, consentendo loro di utilizzare i canali digitali per raggiungere un pubblico più ampio. Tuttavia, in ambito farmaceutico in un contesto digitale è importante rispettare un vincolo fondamentale: occorre proteggere una comunicazione pensata per una certa categoria di destinatari dal possibile accesso da parte di altri destinatari. Ciò richiederà l’utilizzo di aree ad accesso riservato e implementare sistemi di verifica dell’identità degli utenti. 

E’ partendo da questo tema che Elisa Stefanini e Claudio Todisco, dello Studio Portolano Cavallo, hanno condotto un'analisi, pubblicata su Aboutpharma, sulle prospettive della comunicazione non promozionale in ambito farmaceutico.

Precisato questo punto, anche le forme di interazione “digitali” dovranno fondarsi, con le debite differenze dovute alla differente natura del canale di comunicazione utilizzato, sulle medesime regole che contraddistinguono le interazioni fisiche: il rispetto dei principi di trasparenza e responsabilità.

Le interazioni tra le aziende e gli attori “non clinici” coinvolti nella catena di acquisizione, dispensazione e somministrazione dei farmaci sollevano da sempre un grande interesse nel settore. Queste interazioni possono includere attività non promozionali, come la divulgazione di informazioni sulla patologia, sulle modalità di somministrazione di un farmaco, sulla ricerca e sulle nuove frontiere della ricerca.

Nel contesto normativo attuale, anche in questi casi le aziende si basano principalmente sulla disciplina generale sulla pubblicità dei medicinali prevista dall’articolo 119 del Dlgs 219/2006, più noto come Codice del farmaco, che tuttavia regola la promozione dei medicinali nei confronti di medici e farmacisti effettuata dagli informatori scientifici. Altre indicazioni a riguardo sono contenute nell’articolo 113 del Codice che considera pubblicità “qualsiasi azione d’informazione, di ricerca della clientela o di esortazione, intesa a promuovere la prescrizione, la fornitura, la vendita o il consumo di medicinali”. In base a questo testo la pubblicità si distingue da altre forme di comunicazione e/o informazione per ”l’intento” di chi la pone in essere.

Tuttavia, Farmindustria ha introdotto alcune modifiche al proprio Codice di condotta con il nuovo articolo 3.25, fornendo maggiori indicazioni e rassicurazioni agli operatori del settore. Queste modifiche permettono alle aziende di svolgere attività informative e formative anche attraverso il personale operativo territoriale, a condizione che tali attività non abbiano scopi promozionali e che le informazioni fornite siano rilevanti per il ruolo dei destinatari nel processo di gestione del paziente e nella somministrazione della terapia.

Farmindustria fornisce anche indicazioni specifiche per diverse tipologie di interazioni non promozionali, come l'accesso al farmaco e le questioni istituzionali, l'account management e lo scambio scientifico. Tuttavia, è importante che queste interazioni si limitino a quanto necessario per raggiungere gli obiettivi prefissati e che siano pensate in termini informativi e formativi, anziché promozionali.

Lo stesso articolo 3.25 del Codice di Farmindustria prevede che anche i soggetti non prescrittori possono partecipare ad eventi, corsi e congressi organizzati o sponsorizzati dalle aziende, purché aventi ad oggetto tematiche non attinenti ai medicinali ai sensi dell’articolo 124, comma 9, del Codice del farmaco. Non è ben chiaro però, in questo contesto, cosa si debba intendere per “tematiche non attinenti ai farmaci” che riprende la lettera dell’articolo 124, comma 9.

Altre indicazioni più specifiche sono inoltre previste dall’articolo 3.27 del Codice di Farmindustria, che specifica che le interazioni relative alle aree di accesso al farmaco e institutional affairs, di account management, e scientific exchange: possono essere considerate non promozionali se rispettano determinate condizioni. In particolare, lo sviluppo di interazioni non promozionali con soggetti terzi, soprattutto nel contesto del Scientific Exchange, rende sempre più centrale nelle aziende farmaceutiche la figura del Medical science liaison (Msl) che, a differenza dell’informatore scientifico, costruisce e mantiene relazioni di tipo esclusivamente medico-scientifico e fa riferimento all’area medica.

Nel futuro, la proposta di riforma della Direttiva quadro sui medicinali 2001/83/CE, adottata dalla Commissione Europea lo scorso 26 aprile, potrebbe estendere le campagne di promozione e comunicazione anche agli operatori sanitari diversi dai medici, come gli infermieri. Questo avrebbe un impatto significativo sulle aziende farmaceutiche, che dovrebbero adeguarsi alle regole e ai controlli previsti per l'informazione medico-scientifica. Tuttavia, la proposta non sembra risolvere la questione dell'inclusione degli infermieri tra i destinatari di convegni e congressi promozionali.

In conclusione, le modifiche al Codice di Farmindustria e le possibili future riforme normative offrono nuove opportunità di comunicazione per le aziende farmaceutiche, allargando la platea dei soggetti a cui destinare attività promozionali. Tuttavia, queste nuove disposizioni richiedono attenzione nel rispetto delle regole e nella creazione di interazioni non promozionali mirate e conformi.

Per poter accedere all'articolo originale, clicca su questo link: Comunicazione non promozionale: dal Codice di Farmindustria un nuovo impulso per il digitale?

 

Dino Biselli

Source: Aboutpharma