
Da una recente ricerca realizzata da McCann Health e LifeCycle ha evidenziato che la necessità di accelerare il processo di digitalizzazione della sanità dopo la pandemia non rimpiazzerà la comunicazione fra i vari attori coinvolti nella gestione della salute, ed in particolare fra medico e informatore scientifico del farmaco. Infatti il fattore umano è ancora fondamentale per far sì che le competenze vengano trasferite da persona a persona.
E’ proprio partendo da tali presupposti che Giuseppe Anguilla, CEO di Jakin Sa, società che opera anche in Italia con oltre 300 Informatori scientifici del farmaco, ritiene che quella dell’isf è una professione che non andrà a scomparire. Essendo un anello importante nella catena della competenza che accompagna il percorso di cura di un paziente, essa, invece, si sta trasformando, mettendo a frutto l’esperienza maturata durante la pandemia di Covid-19.
Nell’ambito dell’informazione scientifica del farmaco si sta assistendo ad un rinnovamento necessario del processo di trasmissione dell’aggiornamento. Ciò sta avvenendo grazie all’impiego di tutti i canali disponibili, in modo che un mix comunicativo fisico e digitale possa dare più profondità al messaggio, rendendo l’ISF un regista di fatto del suo rapporto con il medico.
Dino Biselli
Source: Today.it