Reskilling ruoli nelle aziende life science: report Gi Group e ODM Consulting

L’aggiornamento delle competenze professionali dei propri addetti era una criticità con la quale le aziende del life science si stavano confrontando già prima della pandemia, ma con la diffusione dell’infezione di Covid-19 e la forte contrazione economica dovuta alle misure adottate per contrastarla, hanno reso tale problema una vera e propria priorità per tutto il sistema produttivo relativo alla salute.

Attraverso l’analisi dei trend da qui a cinque anni sull’appetibilità strategica che alcuni ruoli avranno all’interno delle società italiane, il report “Star Matrix life science” di Gi Group e ODM Consulting evidenzia come molti operatori dovranno trasformarsi per acquisire le nuove competenze che il mercato richiede.

La ricerca è stata condotta coinvolgendo 16 aziende tra farmaceutiche (6), biotech (5) e medtech (5) per un totale di 428 ruoli analizzati. I dati raccolti ed elaborati indicano che l’11% degli oltre 400 ruoli presi in esame avranno meno appeal strategico nei prossimi 3-5 anni, per il 47% rimarrà stabile, mentre per il 42% sarà in crescita. Gli ambiti più ricercati saranno nel Business development e nella R&D con percentuali rispettivamente tra il 100% e l’83%. In sostanziale tenuta la ricerca clinica e il regolatorio, come anche l’attività intellettuale che si mantiene stabile per il 50%, e il market access che è in crescita per l’88%. I settore dell’ingegneria e tecnologia (+81%), il digitale (83%) e la supply chain (100%) sono in crescita esponenziale, anche se in realtà quest’ultima sta ricoprendo sempre meno importanza nelle aziende farmaceutiche.

Un minore appeal potrebbe invece caratterizzare l’informazione scientifica del farmaco che per il 44% degli intervistati, allo stato attuale, rischia di avere sempre meno interesse, anche se i ricercatori, in apparente contraddizione, la considerano una professione “sempreverde”. In realtà, il dato negativo è da attribuire all’impostazione tradizionale dell’ISF, mentre la pandemia sta favorendo un processo, già in atto prima del Covid, che vede la professionalità dell’informatore scientifico del farmaco evolvere verso un approccio multicanale: ciò richiede un profondo sforzo di cambiamento e di aggiornamento professionale che tuttavia, in prospettiva, renderà tale professione ancora più necessaria e strategica per le aziende del pharma.

 

Dinol Biselli

Source: Aboutpharma