Farmaci: proposta per una centrale unica di acquisto europea

Nonostante le grandi difficoltà e i ritardi che le istituzioni europee hanno incontrato nella gestione degli acquisti del vaccini anti Covid-19, l’UE, facendo tesoro dell’esperienza maturata, sta impostando alcune proposte per ripetere questa medesima operazione per i medicinali contro il Covid. Infatti, con un’unica amministrazione aggiudicatrice a livello europeo, ruolo svolto dalla Commissione europea è stato possibile non solo stipulare contratti preliminari di acquisto in nome e per conto di tutti gli Stati membri ma anche assicurare l’applicazione di termini e condizioni contrattuali uniformi, garantire una ripartizione equa delle forniture agli Stati destinatari e concordare con le aziende produttrici un prezzo unitario, commisurato anche al numero di dosi di vaccino opzionate.

Per tale motivo, una proposta tesa a creare una centrale unica di acquisto, non solo per i vaccini, ma più in generale per i farmaci a livello centralizzato, in ambito europeo è contenuta nella comunicazione sulla strategia farmaceutica presentata dalla Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale e al Comitato delle regioni il 25 novembre 2020 (COM (2020) 761 final).

In tal modo si vuole promuovere un maggior numero di appalti pubblici europei congiunti, com’è avvenuto per i vaccini, nonché di incentivare procedure d’appalto innovative che includano criteri quali il “Made in Europe”, la consegna tempestiva, la produzione biologica, la sicurezza e la continuità dell’approvvigionamento, seguendo l’esempio dell’iniziativa “Big Buyers” (grandi acquirenti) promossa nel quadro della strategia per le Pmi e dei partenariati per l’innovazione, che prevedono la collaborazione pubblico-privata per lo sviluppo, la fabbricazione e l’acquisto di medicinali.

È evidente come il trasferimento in sede sovranazionale delle procedure di approvvigionamento (e di contrattazione del prezzo dei farmaci) determinerebbe non solo l’ottimizzazione dei tempi di negoziato ma consentirebbe di trarre vantaggio da un miglior potere d’acquisto legato al volume globale dei farmaci messi a gara nonché a superare il contestato meccanismo dei prezzi di riferimento che verrebbero presi in considerazione qualora il prezzo dei farmaci venisse negoziato attraverso l’interlocuzione con le singole autorità nazionali competenti.

Infine, sarebbe favorita una maggiore competitività del mercato,in particolare per i medicinali di emergenza e le esigenze terapeutiche non soddisfatte.

 

Dino Biselli

Source: Aboutpharma