La resistenza della conservazione nel mondo pharma non permette il lancio digitale dei prodotti

L’anima “conservative” che permane il settore farmaceutico nella conduzione del business determina delle resistenze nell’adozione di innovazioni che promettono di mettere in discussione procedure e abitudini radicate ormai da decenni nelle strutture aziendali.

Tali considerazioni sono parte dei risultati di un report di Graphite e Reuters Events che rileva come “la cultura avversa al rischio” del settore farmaceutico stia frenando i lanci digitali. Il report ha coinvolto 400 tra manager di tutto il mondo con ruoli in team commerciali, di marketing, medical affairs, principalmente di grandi aziende farmaceutiche, ed ha preso in considerazione prodotti digitali come app, siti web e qualsiasi altro strumento digitale rivolto al paziente o al medico.

I risultati del report sono impietosi: ad oggi, solo il 4% dei lanci di prodotti farmaceutici digitali, come applicazioni e siti web, ha successo. Tutto ciò nonostante il settore farmaceutico sia consapevole della necessità del digitale, poiché il 91% degli intervistati ha evidenziato che i prodotti digitali sponsorizzati dal settore farmaceutico possano dare valore a medico e paziente a supporto dell’esperienza generale del paziente stesso.

I motivi per cui le campagne falliscono, secondo gli esperti, sono legati a procedure farraginose e regolamenti standard, che non rendono fluido il processo. Inoltre, i manager che hanno riscosso i tassi di successo più bassi con il lancio di prodotti digitali, hanno evidenziato come i problemi più comuni incontrati fossero la mancanza di esperienza a livello di organizzazione o una scarsa “maturità digitale interna”.

In più l’80% degli intervistati che ha evidenziato come il settore farmaceutico “si distragga troppo” nella creazione di siti web e app e non persegua la messa a punto di servizi che forniscono un coinvolgimento a lungo termine di medici e pazienti. Infine, è necessario “modernizzare il ruolo e la mentalità dell’informatore”: il 14% degli intervistati ha affermato che il cambiamento di mentalità di queste figure è la sfida più grande; una percentuale che arriva al 53% tra i manager delle aziende con oltre cinquemila dipendenti.

 

Dino Biselli

Source: Daily Health Industry